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  B e n v e n u t o
  

nota  Nozioni tecniche di base inerente la MUSICA

Definizione:

La musica può essere definita come un insieme di suoni intervallati da pause. Note e silenzi di lunghezza variabile, ritmati secondo un tempo predefinito (spero di non urtare la suscettibilità dei musicisti). Cominciamo con l'esaminare l'origine e le caratteristiche dei suoni.

Il suono:

Il suono è un onda elastica originata da un corpo vibrante che si propaga in un mezzo che può essere aria, acqua, gas, etc. E' noto che una campana percossa entro un contenitore in cui è stato creato il vuoto non emette alcun suono anche se la stessa vibra alla stessa maniera che se fosse appesa in un campanile. Il suono fisicamente è una serie di pressioni depressioni che viaggia ad una velocità che dipende dal mezzo in cui si propaga. Nell'aria il suono si muove ad una velocità di circa 340 metri al secondo, e può essere rappresentato da un onda che partendo da zero raggiunge un massimo positivo per poi raggiungere un massimo negativo (ripassando per lo zero) e poi ritornare al punto di partenza (ciclo o periodo). Il tono del suono dipende dalla sua frequenza, grandezza fisica che si esprime in Herz (periodi al secondo) e rappresenta il numero di vibrazioni contate in un secondo. L'orecchio umano, l'organo deputato a sentire i suoni, nel migliore dei casi riesce a percepire le frequenze comprese nel range 20Hz - 20KHz.

Evoluzione:

Esistente fin dagli albori della civiltà umana, dapprima creata da soli strumenti a percussione, la musica si è evoluta nel tempo con la creazione di nuovi strumenti musicali sempre più complessi e vari. La musica, catalogata come la 5a tra le sette belle Arti, come la matematica, è definita un'arte universale in quanto comprensibile e riproducibile allo stesso modo ovunque nel pianeta. Questo è particolarmente vero per la musica "moderna" da quando è stata inventata la rappresentazione grafica delle note musicali, su un modulo chiamato pentagramma, e della standardizzazione delle frequenze che caratterizzano le note.

Trascrizione:

La musica viene rappresentata graficamente su carta in una notazione particolare usando un modulo chiamato pentagramma. Il pentagramma è un insieme di 4 spazi racchiusi da cinque linee su cui si riportano in simboli le note musicali. La posizione sul pentagramma definisce la nota o frequenza, mentre il simbolo grafico ne indica la durata. Partendo dal basso verso l'alto e verso destra, le note posizionate sulle righe sono: MI - SOL - SI - RE - FA; quelle posizionate negli spazi sono: FA - LA - DO - MI. Inoltre, si è definita semibreve una nota lunga una battuta (4/4), minima quella che dura 2/4, semiminima 1/4, croma 1/8, etc. Ognuna di queste figure ritmiche è rappresentata da un proprio peculiare simbolo da riportare sul pentagramma.

Pentagramma  

Tempo:

Il Tempo è la base di un determinato brano, riferimento delle figure ritmiche, è espresso in battute al minuto. Ad ogni frequenza di battute corrisponde una sensazione a volte emotiva, tanto che le diverse fasce di velocità hanno dei nomi che richiamano tale percezione:

  • Largo         - 40/60 BPM
  • Adagio       - 60/76 BPM
  • Andante     - 76/108 BPM
  • Allegretto  - 108/120 BPM
  • Allegro      - 120/168 BPM

Universalità:

La musica suonata fedelmente in base alla predetta notazione sarà identica in qualsiasi parte del mondo, almeno per quanto riguarda la musica moderna occidentale, per via della standardizzazione della nota di accordo ottenuta per mezzo di un diapason che rappresenta il LA(4) (440 Hz), e delle altre 11 correlate secondo un valore costante K. Riassumendo nella musica occidentale moderna abbiamo un insieme di 7 note e 5 accidenti (bemolle o diesis) per un totale di 12 suoni diversi. Prendendo ad esempio una tastiera, i tasti bianchi suonano le note, mentre i tasti neri suonano i relativi accidenti. I dodici suoni sono separati secondo una costante (arrotondata alla terza cifra decimale) K=1,059 (radice dodicesima di 2). Se ad esempio il primo DO ha una frequenza di 33 Hz, il Re successivo sarà 34,947 Hz (33*K).

Ottava:

Per ottava si intende la serie delle sette note, dal DO al SI, più il DO successivo a chiudere la scala. Partendo dalla prima ottava, raddoppiando la frequenza di ogni singola nota otteniamo le medesime note ma di un'ottava superiore. Procedendo con lo stesso sistema arriviamo fino alla settima ottava, l'estenzione musicale massima ottenibile con la tastiera di un pianoforte.

Rappresentazione grafica e sonora di un'Ottava

Per udire la nota, posizionare il puntatore del mouse sulla nota desiderata, se comparso l'avviso di sicurezza di windows, cliccare si per l'esecuzione del run-addon.

    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    

Denominazione delle note:

Mentre la rappresentazione grafica delle note è identica in tutto il mondo, la loro denominazione può variare da paese a paese. Le nostre note, DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI, sono dovute ad un monaco benedettino, Guido D'Arezzo, che li ha ricavate dalla prima sillaba dei primi sette versi di un canto Gregoriano chiamato "Ut queant laxis". La prima nota era denominata "ut", e successivamente fu sostituita dal "Do", di suono più cantabile. La notazione anglosassone riprende le prime sette lettere dell'alfabeto A, B, C, D, E, F, G, partendo dalla nota di accordo "LA".
 
Quindi costruendo la corrispondenza, avremo:

Notazione ItalianaDoREMIFASOLLASI
Notazione AnglosassoneCDEFGAB
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